Il sanguinamento gengivale è un segnale che la bocca sta cercando di dirti qualcosa. Nella maggior parte dei casi è legato a un’infiammazione delle gengive causata da placca e tartaro. Quando i batteri si accumulano lungo il margine gengivale, le gengive si irritano, diventano più sensibili e iniziano a sanguinare, soprattutto durante lo spazzolamento o l’uso del filo interdentale. A volte la causa può essere un’igiene orale troppo aggressiva (spazzolino duro, movimenti orizzontali troppo forti), altre volte una scarsa pulizia. Anche alcuni farmaci, cambi ormonali (ad esempio in gravidanza) o malattie sistemiche possono favorire la fuoriuscita di sangue dalle gengive.
In ogni caso non è un sintomo da ignorare. Scopri come e quando trattarlo all’interno dell’articolo di oggi.
Gengivite: il primo campanello d’allarme
Nella fase iniziale parliamo di gengivite, un’infiammazione superficiale delle gengive.
I sintomi più frequenti sono: gengive arrossate e gonfie, sanguinamento durante lo spazzolamento o il passaggio del filo, alito cattivo persistente, talvolta lieve fastidio o dolore.
La gengivite è una condizione reversibile: con una corretta igiene orale domiciliare e una seduta di igiene professionale in studio, le gengive possono tornare sane. Proprio per questo è importante non sottovalutare il problema e intervenire precocemente, prima che l’infiammazione si trasformi in qualcosa di più serio.
Quando il sangue dalle gengive diventa un segnale più serio
Se il sanguinamento gengivale viene trascurato per mesi o anni, l’infiammazione può estendersi ai tessuti che sostengono il dente (osso e legamento parodontale). In questo caso non parliamo più di semplice gengivite ma di parodontite (chiamata anche “piorrea”).
Oltre al sanguinamento, possono comparire:
- gengive che si “ritirano” (recessioni gengivali)
- denti che sembrano più lunghi
- sensibilità al freddo o al caldo
- mobilità dei denti
- spazi che si aprono tra un dente e l’altro
La parodontite è una malattia cronica che, se non trattata, può portare alla perdita dei denti. Ecco perché il sangue dalle gengive, soprattutto se frequente, non va mai considerato “normale” o legato solo allo spazzolino.
Quando chiamare il dentista
È consigliabile prenotare una visita dal dentista o dall’igienista dentale quando esce regolarmente sangue dalle gengive mentre ti lavi i denti; se noti gengive gonfie, arrossate o doloranti; se il sanguinamento compare anche senza spazzolamento (ad esempio mangiando); se hai alito cattivo costante o sapore sgradevole in bocca; se hai una storia familiare di problemi gengivali o perdita precoce dei denti.

In studio, il professionista valuterà lo stato di salute di gengive e osso, potrà effettuare una pulizia professionale (rimozione di placca e tartaro) e, se necessario, proporre un percorso parodontale personalizzato. L’obiettivo è eliminare l’infiammazione e preservare i denti nel tempo.
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Cosa puoi fare a casa per proteggere le gengive
La cura delle gengive inizia ogni giorno a casa.
Ecco alcune buone abitudini:
- utilizza uno spazzolino a setole morbide e una tecnica di spazzolamento delicata ma efficace;
- Lava i denti almeno due volte al giorno per 2 minuti;
- Utilizza il filo interdentale o gli scovolini per rimuovere la placca tra i denti;
- Scegli un dentifricio specifico per gengive sensibili o sanguinanti (su consiglio del dentista);
- Riduci il fumo, che aumenta il rischio di malattie parodontali;
- Effettua controlli e sedute di igiene professionale con la cadenza consigliata dal tuo studio dentistico.
Ricorda: il sangue dalle gengive non è “normale” e non va ignorato. Intervenire in tempo significa proteggere non solo il tuo sorriso, ma anche la salute generale, perché la bocca è strettamente collegata al resto dell’organismo.
